Questo mese la sfida n.61 dell'MTChallenge verte sul Tiramisù, uno tra i più noti ed intriganti dolci italiani.
La ricetta ce la propone Susy May del blog Coscina di Pollo, che ha vinto la sfida del mese scorso.
Una sfida a dir poco allettante, ma - la rima è d'obbligo - la cara Susy l'ha resa alquanto "piccante", visto che gli ingredienti da usare, stavolta, dovevano mescolarsi a scene cinematografiche, e meglio se sexy.
All'inizio, è stato buio totale, poi la mia scelta cinematografica è ricaduta su un film ove si respira l'aria antica della mia nuova terra, la Sicilia.
CIAK, SI GIRA!

Al richiamo della cinepresa accorrono, tra gli altri, dei banditi che si erano dati alla macchia e un maresciallo dei Carabinieri, che non resiste alla tentazione di farsi riprendere mentre recita un passo della Divina Commedia. Ma sarà proprio lui, dopo alcuni mesi, a smascherare Morelli come ciarlatano e truffatore. Il materiale filmico di cui fa uso è infatti scaduto e inutilizzabile. Oltre all'arresto e al pubblico ludibrio, sulla strada per il carcere, Morelli deve subire anche la vendetta di una famiglia mafiosa, del cui decano aveva finto di riprendere le esequie e la camera ardente.
Con la complicità suo malgrado del maresciallo, che lo "consegna" per alcuni minuti, viene impietosamente pestato e umiliato, davanti agli occhi di Beata, una giovane ragazza, fino a quel momento all'oscuro di tutto, con la quale aveva legato sentimentalmente e che si era innamorata di lui, nella speranza che la portasse lontano dal suo paese.Morelli, dopo avere scontato la pena, si metterà in cerca di lei, fino a trovarla in una casa di cura, traumatizzata irreversibilmente per il colpo subìto. Lei non lo riconosce e sciorina soltanto frasi sconnesse.
A Morelli non resta che recuperare il suo camion, dove Beata per molto tempo aveva dimorato, e lasciare la Sicilia, ripensando a tutta quella umanità che aveva visto passare nel suo tendone, a quei provini quasi sempre spontanei che sono rimasti impressi uno sull'altro su una stessa vecchia pellicola, ma che
rivivono nitidamente nella sua memoria.
E il sexy? direte...l'ho rimodulato il mio concetto, visto che - cinematograficamente - non adoro il genere.
Non necessariamente tra i logori, moderni erotismi, ma tra quelle polverose strade, tra quei visi di donna che sfidavano l'arretratezza per raggiungere l'eternità, ma - soprattutto - nell'amore tenero e primordiale di Beata, e - infine - nella sua fedele follia, ho respirato sensualità. E, allora, sia reso siculo e tragico il nostro dolce: si usino la sierosa ricotta (di agreste richiamo) unita al mascarpone, la granulosa cioccolata di modica e la croccante granella di mandorle al posto del più lontano cacao, si innaffi tutto con i dolci nettari dell'isola (malvasia, moscato) al posto del caffè.Sì che tutto torni quando, assaporatone il primo cucchiaino, affiori
intatta - malinconica e sexy - l'appena vista pellicola del Maestro Tornatore.
Con questa ricetta partecipo all'Mtchallenge n.61
TIRAMISÙ DELLE STELLE
Per i savoiardi
110 g farina 00
50 g fecola di patate
125 g zucchero
100 g albume d’uovo
80 g tuorlo d’uovo
25 g miele (di acacia o millefiori)
i semi di 1/2 bacca di vaniglia
zucchero a velo
Separate gli albumi dai tuorli.
Montate gli albumi con le fruste elettriche; quando raddoppiano di volume aggiungete in due o tre volte lo zucchero, sempre montando ed aumentando la velocità. Dopo circa 10-12 minuti saranno montati a neve ferma.
Montate gli albumi con le fruste elettriche; quando raddoppiano di volume aggiungete in due o tre volte lo zucchero, sempre montando ed aumentando la velocità. Dopo circa 10-12 minuti saranno montati a neve ferma.
Nel
frattempo sbattete i tuorli con il miele, quindi unite questo composto
alle chiare montate usando una spatola e con movimenti dal basso verso
l’alto.
Unite
quindi la farina e la fecola setacciate e i semi della bacca di
vaniglia, sempre con lo stesso movimento. Fate pochi movimenti, rapidi
ma delicati.
Pre-riscaldate il forno a 180°C.
Riempite un sac-à-poche con bocchetta liscia da 10-14 mm. Formate dei bastoncini lunghi circa 8 cm su una teglia coperta di carta forno e leggermente imburrata.
Riempite un sac-à-poche con bocchetta liscia da 10-14 mm. Formate dei bastoncini lunghi circa 8 cm su una teglia coperta di carta forno e leggermente imburrata.
Spolverate
con lo zucchero a velo, aspettate che sia assorbito e spolverate di
nuovo (servirà a far venire la crosticina superficiale). Quando li
infornate lo zucchero dovrà essere completamente assorbito.
Cuocete
in forno già caldo (e possibilmente statico) per i primi 3 minuti con
lo sportello chiuso e poi per altri 4-5 minuti con lo sportello
leggermente aperto (basterà incastrare il manico di un cucchiaio di
legno nella porta per mantenerla socchiusa).
Sfornate e fate raffreddare completamente prima di rimuoverli dalla teglia, poiché saranno molto morbidi.
Per la granella di mandorle
Per spellare le mandorle sgusciate
riempite un pentolino abbastanza capiente con dell’acqua e portate a
bollore. Togliete il pentolino dal fornello e aggiungete le mandorle,
lasciandole soltanto per un paio di minuti. Scolatele e passatele
velocemente sotto il getto di acqua fredda. Mettetele su un canovaccio
pulito e tamponatele dopodiché spellatele una ad una facendo una leggera
pressione nella parte inferiore verso la punta, vedrete che la buccia
verrà via in un attimo. Dopo aver spellato tutte le mandorle
vi consiglio di farle asciugare bene e dopodiché fatele tostare per qualche minuto in forno a 150° così da esaltare
ancor di più il sapore delle mandorle.
Prendete due tuorli d'uovo e con l'aiuto della planetaria montateli con lo zucchero. Aggiungete il mascarpone e la ricotta setacciata e continuate a girare fino ad ottenere una crema densa e ben omogenea. Riempite il fondo del bicchiere con i savoiardi imbevuti di "Malvasia delle Lipari" e ricoprite con l'aiuto di un sac à poche della crema di mascarpone e ricotta. Aggiungete pezzettini di cioccolato di Modica artigianale (io ho utilizzato un cioccolato fatto in casa, dalla Sig.ra Vittoria, che me ne fa dono ogni anno). Continuare con i savoiardi imbevuti, e così via. Finite decorando con la crema, il cioccolato e la granella di mandorle.